Cerco continuamente me stesso.
A volte lo ritrovo alla fine della strada, fermo, con la fottuta paura di continuare, di sbagliare l'ultimo passo.
Caro me stesso, oggi si chiude il primo anno della mia seconda vita.
Della prima ricordo solo i coraggi e non ho mai avuto paure, neanche di (...) che stupido idiota!
Lentamente ho capito che il vero coraggio è saper ascoltare la paura, e non essere volutamente sordo.
Oggi allo specchio non mi vedo più vecchio, ho solo più timori...
Caro me stesso è un po' che non ti vedo, sei inquieto, scappi continuamente.
Distogli lo sguardo quando mi incontri, ti volti e voli.
Guardami negli occhi, la vedi la mia paura?
C'è, esiste... e non mi ferma.
Sono andato avanti, ho raggiunto cime e respiro...
Vorrei parlarti, ma più non riesco, solo di nascosto ti vedo.
Ti prego... scrivimi, io l'ho appena fatto...
(Paolo Saviello)
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